Il bonus auto elettriche 2025 in Italia: incentivi sostanziosi, ma con criteri che lasciano fuori molte aree del Paese.
L’Italia ha lanciato una nuova fase di incentivi per auto elettriche, attiva dal 22 ottobre 2025, con un finanziamento di 597 milioni di euro dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Contributi fino a 11.000 euro per i privati e 20.000 euro per le microimprese sono disponibili, ma i requisiti territoriali e sociali stringenti escludono molte aree. Critiche sollevate dall’UNCEM sottolineano come milioni di italiani, soprattutto nelle zone rurali e montane, restino esclusi, creando una disparità nell’accesso alla mobilità sostenibile.
Dettagli sulle agevolazioni disponibili per privati e microimprese
Il nuovo schema di incentivi auto elettriche prevede che i cittadini con un Isee inferiore a 40.000 euro possano beneficiare di un contributo di 11.000 euro a fondo perduto per acquistare un’auto elettrica. Questo, a condizione che rottamino un veicolo a motore termico fino a Euro 5. Parallelamente, le microimprese hanno la possibilità di ottenere fino a 20.000 euro per l’acquisto di veicoli commerciali elettrici. Un elemento chiave è la residenza o la sede legale in aree urbane funzionali, ovvero città con oltre 50.000 abitanti e territori ad alto pendolarismo. Questo criterio ha richiesto l’aggiornamento delle mappe Istat, causando ritardi nell’attuazione del bonus.

Esclusione di aree rurali e montane: un’Italia a due velocitÃ
Nonostante l’estensione dei comuni beneficiari a 2.260, molte aree montane e rurali restano escluse. Secondo l’Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani (UNCEM), questa situazione porta a una nazione con accesso diseguale alla mobilità sostenibile. Province come Cuneo e il Verbano-Cusio-Ossola non rientrano nel perimetro degli incentivi, sollevando critiche su come il criterio territoriale non consideri l’uso più intenso dell’auto da parte di chi vive in piccoli comuni. Marco Bussone, presidente UNCEM, sottolinea: “Il criterio scelto non tiene conto che chi si sposta da un Comune di un’area urbana, non usa l’auto. Mentre la usa chi arriva da Comuni più lontani“.
Norme antifrode e obiettivi di sostenibilitÃ
Oltre alle polemiche territoriali, la norma antifrode richiede che il veicolo da rottamare sia intestato da almeno sei mesi al richiedente, limitando ulteriormente l’accesso al bonus. Questa misura intende prevenire abusi, ma potrebbe ridurre l’efficacia del programma. Il Ministero dell’Ambiente, guidato da Gilberto Pichetto Fratin, punta a raggiungere 39.000 veicoli a emissioni zero entro la metà del 2026. Tuttavia, i criteri restrittivi potrebbero ostacolare il raggiungimento di questo obiettivo. Resta da valutare se la razionalizzazione della spesa pubblica attraverso questi criteri risulterà in un’efficacia complessiva ridotta.
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ultimo aggiornamento: 27 Ottobre 2025 9:29
 
      